Biografia dell’inquietudine

dis-adattamento teatrale de Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa

^estratto^

Questo testo è ispirato a Il libro dell’Inquietudine scritto da Fernando Pessoa. Di solito si scrive così, “ispirato a”. In questo caso, però, non mi sembra la formula più appropriata. Se fosse possibile scriverei che questo lavoro è “una propagazione involontaria di”. Si potrebbe anche usare la parola “paralipomeni” se non risultasse inutilmente dotta. In ogni caso, non si tratta di un adattamento. I frammenti del Livro di Pessoa che ho incoscientemente manipolato sono stati tradotti da me e fanno riferimento all’edizione integrale portoghese di Assìrio & Alvim, Lisbona, 2019.

Personaggi

Bernardo

Maya

Padre

Madre

/interpretati da due attori\

0.

Prologo

Un urlo, una risata, un tuono: Madre.

MADRE Aaaaaaaaah!

Silenzio.

MADRE Sono incinta.

PADRE Non lo voglio.

MADRE Neanch’io. Lo tengo.

PADRE Ti lascio.

MADRE Tra te e lui scelgo lui.

PADRE Ti porto da un medico.

MADRE Vuoi ucciderlo.

PADRE Si chiama aborto.

MADRE Non esiste una parola per dire un padre che uccide suo figlio.

PADRE Non lo riconosco.

MADRE Partorisco lo stesso.

PADRE Ti ammazzo.

MADRE Non puoi, sono tua moglie.

PADRE Mi ammazzo.

MADRE Se ti uccidi sarai sempre suo padre. Se lo uccido sarà sempre tuo figlio. Sangue morto del tuo sangue morto.

PADRE Il nome lo scelgo io.

MADRE Bernardo. Lo chiamiamo Bernardo.

Fine prologo.

1.

Bernardo nasce/muore.

BERNARDO Mi chiamo Bernardo e oggi sono morto. Mi sono svegliato all’alba. Ma quando ho aperto le tende la città non c’era più. Al suo posto una pianura deserta. La luce del sole non mi ha illuminato. Il mio corpo, la mia pelle erano scuri, erano ombre. Allora mi sono affacciato. Sotto di me, il vuoto. Paura? Disprezzo? Risentimento? No.Mi chiamo Bernardo e oggi mi sono lanciato.

Silenzio.

BERNARDO Ma cominciamo dall’inizio. Nove mesi dopo. Loro sono i miei genitori.

Bernardo diventa suo padre.

MADRE Io sono tua madre, quindi ti amo.

PADRE Io sono tuo padre, quindi ti amo.

MADRE Anche se noi non ti possiamo amare, Bernardino.

PADRE L’amore è l’illusione più carnale.

MADRE Amare è possedere, ma cosa possiede chi ama?

PADRE Il corpo.

MADRE Per possederlo dovremmo includerlo in noi.

PADRE Mangiarlo.

MADRE Ma mangiandolo quel corpo che amiamo scomparirebbe.

PADRE L’altro scomparirebbe, e quindi il nostro amore.

MADRE Quindi è impossibile amare.

Pausa.

PADRE Scusa.

MADRE Che vuoi?

PADRE Siamo sicuri che sia giusto dirgli questo?

MADRE Perché?

PADRE È appena nato. Almeno un po’ di…

MADRE Di?

PADRE Speranza? Ottimismo? Insomma, quella roba là.

MADRE Non dobbiamo illuderlo. Deve sapere fin da subito che il futuro non è una passeggiata di salute.

Padre torna Bernardo.

BERNARDO Ma poi sono cresciuto e ho cominciato a passeggiare.

E poi di nuovo Padre.

MADRE Cammina già!

PADRE Già, cammina. Adesso si torna a scopare.

MADRE È sveglio, diventerà uno importante.

PADRE Speriamo che non rompe.

MADRE Non toccare niente che si rompe, Bernardino! Attenzione, non farti male!

PADRE Bernardino, se rompi quel vaso poi la senti tu.

MADRE Non devi toccare niente, non si sa mai da dove viene.

Ancora Bernardo…

BERNARDO E crescendo e passeggiando, ho cominciato a desiderare.

e un’altra volta Padre.

MADRE Esce già da solo.

PADRE Già, esce da solo.

MADRE Non starà troppo solo?

PADRE Solità santità, figlio mio.

MADRE Gli parlo.

PADRE Meglio non diventare troppo amici dei figli.

MADRE Bernardino, amore di mamma, hai preso le vitamine?

PADRE Solo non vuol dire triste.

MADRE Lo so io che c’ha.

PADRE Il male di vivere?

MADRE L’amore.

PADRE La figa.

MADRE È stanco di essere amato.

PADRE Ascoltami Bernardino, la donna è una buona fonte di sogni.

MADRE Per questo non devi toccarla, perché niente è ciò che è.

PADRE E i sogni sono sempre sogni.

MADRE Se lo tocchi il tuo sogno muore. Possedere è essere posseduti. Essere posseduti significa perdersi.

PADRE In parole povere: la figa ti rovina.

MADRE Non sono mai innocenti le carezze.

PADRE Bernardino, parliamo da uomo a uomo.

MADRE La verginità è una forma di grande comprensione. Agire compensa ma confonde.

PADRE Scopale tutte ma non ti innamorare.

MADRE Nell’amore sessuale cerchiamo un piacere nostro ottenuto tramite il corpo di un estraneo. Nell’amore diverso da quello sessuale cerchiamo un piacere nostro creato da un’idea.

PADRE E quando le hai sdraiate tutte, ammazzati di seghe. Il segaiolo è l’unico amante logico. Non finge e non si sbaglia.

MADRE Lei ha detto ti amo, ma non è lo stesso ti amo che ha detto lui.

PADRE Le donne non scopano per il piacere di scopare.

MADRE Non l’amore, ma i suoi dintorni valgono la pena.

Lei gli dà uno schiaffo. E diventa Maya.

MAYA Aaaaaaaaah!

BERNARDO Passeggiando e desiderando, ho trovato mia moglie: Maya.

MAYA Guarda. Guarda cos’hai fatto?

BERNARDO Cosa ho fatto?

MAYA Sei morto.

BERNARDO È morto colui che non sono mai stato.

MAYA Devo fare qualcosa.

BERNARDO Che ne dici di chiamare un’ambulanza?

MAYA Come se fosse facile chiamare un’ambulanza mentre muori, mentre penso a come faccio senza di… aaaaaaaaaah!

BERNARDO Lo so, urla come mia madre.

MAYA Dopo dieci anni uno prende e si uccide così?

BERNARDO Vanno bene anche i becchini.

MAYA Almeno un’avvisaglia?

BERNARDO Lo sai che chi lo dice poi non lo fa.

MAYA Dimmi che mi hai lasciato un biglietto.

BERNARDO Alla posta non c’era notizia della lettera che nessuno avrebbe mai scritto.

MAYA Che poi scusa, non ero io quella che voleva ammazzarsi?

BERNARDO Signori e signore, ecco a voi Maya.

MAYA Di mattina spengo la sveglia. Il cellulare è carico, e se prendo la scossa? Metto i piedi a terra, e se inciampo sul tappeto? Accendo il fornello, e se salto in aria con il gas? Non salto mai in aria, ma mi brucio i peli delle dita, l’odore mi resta nel naso tutto il giorno, e poi non dovrei averli i peli, non solo nelle dita, non dovrei averli proprio, penso.

BERNARDO Mentre.

MAYA La doccia bollente mi rilassa. La doccia bollente mi abbassa la pressione. Il tè mi scende nella gola, mi fa bene. Dopo un po’ si ripresenta. Gastrite ulcera tumore allo stomaco. Mi siedo sulla tazza. Leggo qualche notizia.

BERNARDO L’allarme climatico.

MAYA L’attentato. La disoccupazione. Emergenza tifone bomba d’acqua il peso di sentire.

BERNARDO Emergenza canicola. Emergenza di sole.

MAYA Uomo in spiaggia spara a caso. Dopo un anno a sgobbare uno va in vacanza e purupurupum un caricatore addosso.

BERNARDO È l’angoscia dei tramonti.

MAYA I giovani senza futuro. Uomo spara e uccide i giovani. Menomale che non sono più giovane. Caspita quanto sono invecchiata. La cacca è l’unico piacere dei vecchi. E se c’è sangue? Rosso petrolio nero corallo. Molle dura marrone scolorita.

BERNARDO Non dev’essere per forza così.

MAYA La cacca è sempre in un modo! Se sei depresso è blu striata viola spento. Se sei felice c’ha i lustrini. Colite diverticolite cacciavite, uomo buca le teste dei passanti, il tumore in un mese ti porta via.

BERNARDO Ti amo.

MAYA Una mattina sbatti sullo spigolo oppure finisci nel tram esplosione.

BERNARDO Ti amo.

MAYA Io non uso i mezzi pubblici infezione, io prendo la macchina. Mi siedo. Il peso di sentire. Allaccio la cintura. La prudenza non è mai troppa c’è scritto sul cartello in autostrada, la vita vale più di un messaggio.

BERNARDO Dipende quale vita.

MAYA La mia vita vale più di un messaggio?

BERNARDO Dipende quale messaggio.

MAYA Mai farsi troppe domande, soprattutto la mattina quando stai andando al lavoro e pure i cartelli ti dicono che fare.

BERNARDO Beati quelli che non si affidano a nessuno.

MAYA Tristezza passeggera andata male di corpo depressione, il magnesio fa bene a tutto iperico.

BERNARDO A tutto che?

MAYA Iperico regolatore dell’umore naturale, le spine delle rose, i paradossi.

BERNARDO Ti fa male la testa o l’universo?

MAYA Al ritorno in autostrada c’è una coda lunghissima. Nello specchietto c’è una noia lunghissima. Sono io. Io non voglio morire. Devo essere me stessa devo cambiare. Sono ingrassata sono dimagrita. Ho le occhiaie ho il viso fresco.

BERNARDO È l’assurdo, amore mio.

MAYA Io non voglio morire. Ho proprio bisogno di una vacanza. Io non voglio morire. Ho proprio bisogno di lavorare di più. Io non voglio morire. Ho proprio bisogno di un’altra guancia da porgere da picchiare. Ho proprio bisogno. Ho proprio. Ho.

BERNARDO Maya, le parole sono morte.

Maya sta per lanciarsi.